Alieni, Astronomia, genetica, Scienza

Tracce extraterrestri di origine genetica


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Una pista da seguire, secondo lo studioso Paul Davies, per trovare tracce di transiti extraterrestri è quella di origine genetica; in pratica, se gli Et della situazione fossero arrivati in epoche remote e non avessero potuto comunicare con gli ominidi dell’epoca, avrebbero avuto un’altra chance: affidare il loro messaggio al codice genetico delle specie sulla cui evoluzione contavano, una strategia vincente visto che il codice stesso dura nel tempo. Soprattutto quello residuale, cioè le porzioni del patrimonio cromosomico che non hanno più funzioni da svolgere ma si trasmettono, uguali a se stesse, di generazione in generazione. Secondo l’astrofisico a “stelle e strisce” gli alieni del tempo che fu, per esempio, avrebbero potuto inserire una sequenza di numeri primi, facile da identificare e sicuramente non di origine naturale. Per cercare conferme su questa “solitudine da numeri primi” basterebbe consultare i dati già resi disponibili da decenni di ricerche. E se gli alieni avessero scommesso su una specie che poi ha fallito…?    

 

ll link @ Nebbie di Plutone

English Version

According to the researcher Paul Davies, a track to follow to find traces of extraterrestrial transits is that of genetic origin; in practice, if the Et of the situation had arrived in ancient times and could not communicate with the hominids of the time, they would have another chance: entrust their message to the genetic code of the species on whose evolution they counted, a winning strategy seen that the code itself lasts over time. Above all, the residual one, that is, the portions of the chromosomal heritage that no longer have functions to perform but are transmitted, equal to themselves, from generation to generation. According to the astrophysicist “stars and stripes” the aliens of the time that was, for example, could have inserted a sequence of prime numbers, easy to identify and certainly not of natural origin. To look for confirmations on this “solitude from prime numbers” it would be sufficient to consult the data already made available by decades of research. What if the aliens had bet on a species that then failed …?

Il video… UFO Secrets of AREA 51 – Chapter 1 – Alien Genetic Modifications

Traduzione in latinorun per gioco (by Google Translator)

Trahentium A sequi, secundum Paulum scholar Davies, ut indicia geneticae de extraterrestrial originis transitus est; opere De situ si non venissent antiquitus tempore Homo communicare potuissent alio casu committere ad cujus evolutione geneticae codice specierum numerum in consilio capi potest codice est ipsum permanet. Praesertim cum RELICTUM, id est, partes Angiospermae hereditatem, quae non nisi munera facienda sint, quae traducitur, par sibi, a generatione in generationem. Astrophysici per “numerum stellarum” tum alienigenarum, ut sit ordo numerorum possent facile certo cognitum naturalis originis. Ad confirmationem huius rei quaerere “solitudo primi numeri” esse satis indicant iam notitia available ab his decennis argumentum investigationis. Extratterestris si talis lusit alienigenarum erant in ea species tunc non defecit …?

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Spunto in Ligure by Wikipedia

Biologia – L’insemme d’e sciençe chi resguardan i organismi viventi…

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Spunto in Piemontese by Wikipedia

Con “bolè” an piemontèis a s’antendo tùit ij fonz (“fonz” a l’é un pòch meno dovrà). Për esempi, quandi che as dis “andoma për bolè” a veul dì “andoma a serché e cheuje ij bolè”…

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Alieni, Astronomia, Scienza, Storia

Ufo chiama Italia: tutti gli alieni del presidente (parte II)


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Ecco qualche avvistamento di Ufo, post-unitario, emerso dagli archivi degli esperti del settore che documenterebbe come gli alieni abbiano accompagnato il primo secolo e mezzo di Italia Unita. Proveremo a fornire qualche spiegazione, alcune anche scherzose, senza offesa per nessuno…

18 marzo 1871: un corpo luminoso diametro Luna, proveniente dalla Val Susa, sorvolò città di Torino; si rese visibile per 2 minuti e lasciò scia luminosa per un quarto d’ora circa (bolide da “stella cadente” o no Tav ante litteram?).
Primi di febbraio 1897: una sfera di aspetto e colore mutevole, per più notti, apparve sulle sponde del (fiume) Enza presso Canossa. A volte schizzava via velocissima, altre si spostava lentamente (il fantasma di Matilde di Canossa o fenomeno simile a quello delle luci di Hessdalen?)
10 aprile 1911: un bagliore bianchissimo solcò i cieli della Sicilia Orientale;  preceduto da un chiarore che illuminò tutto a giorno, divenne sempre più grande fino a sparire, mentre dopo 4 minuti si udì un forte boato e la terra tremò (impatto meteorico?).
Marzo 1945: di rientro da una missione, l’equipaggio del 55° Squadrone Caccia Raf osservò di notte sei palle di fuoco, grandi tre volte la Luna, accompagnare l’aereo  per un lungo tratto sopra i cieli del Friuli (primi aerei spia del blocco sovietico?).

Il link @ Music Rarities

English Version

Here are some sightings of UFO, post-unitary, emerged from the archives of experts in the field that would document how the aliens have accompanied the first century and a half of United Italy. We will try to provide some explanation, some even joking, no offense to anyone …

March 18, 1871: a luminous body diameter Luna (Moon), coming from Val Susa, flew over the city of Turin; it became visible for 2 minutes and left a trail of light for a quarter of an hour (“shooting star” or “Tav ante litteram” bolts).

Early February 1897: a sphere of appearance and changing color, for several nights, appeared on the banks of the river Enza near Canossa. Sometimes he would fly away very fast, others would move slowly (the ghost of Matilde di Canossa or a phenomenon similar to that of the lights of Hessdalen?)

April 10, 1911: a very white glow furrowed the skies of Eastern Sicily; preceded by a light that lit up everything day, it became bigger and bigger until it disappeared, while after 4 minutes there was a loud roar and the earth shook (meteoric impact?).

March 1945: returning from a mission, the crew of the 55th Squadron Caccia Raf observed at night six fireballs, three times the Moon, accompany the plane for a long stretch over the skies of Friuli (first spy planes of the Soviet bloc?).

Il video… Avvistamenti Ufo Italia

Traduzione in latinorun per gioco (by Google Translator)



UFO multae sunt aliqui hic, post adunationem, ullo tumultu ab archiviis de industria periti qui documentavit quam advenis qui primus comitatus et dimidium saeculum Italiae. Stimulabat Claudium consuleret rei habemus experimentum autem explicandum, aliqui etiam ludens loqui, nec iis noxiae futurum quis …

XVIII Martii, MDCCCLXXI: Lunae diameter corporis lucidi ab Susae Valle advolavit Taurinensis urbis; Visibilis factus est pro II minutes reliquit ac lucidum ad trahentium quartam partem horae (augue a “dirigentes stella” et non Tav praecursorem?).

Diluculo Februario MDCCCXCVII, sphaera in specie et colore mutato, aliquot noctes apparuit in (flumen) Enza apud Canusium. Interdum auferet et aspersus est ieiunium, aliis tardius movetur (Canusium supremo spiritu erat constitutus de predicta Matilda vel rei similis, quae ad luminaria Hessdalen?).

April X, MCMXI, in albis, velut aspectum ignis exardescit contra orientem ab Sicilia ad aetheres; Lumen quod illuminatur a praecessit diem, donec est maior et maior perit fortissima facta minutis quattuor et personuit terra (Meteor ictum).

MCMXLV itinere rediens a munere turba globos 55th Pugnator ala RAF observata nocte vi ignis amplius ter lunae multo comitatu iter planum nubes pente (primum plana speculatorem Sovietici bloci).

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«Ah Corombo, Corombo! ti ti ê quello, A chi deve toccá sta bella sciolte…

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J’element orbitaj a son j’informassion che a definisso n’òrbita keplerian-a…


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Alieni, Astronomia, Scienza, Storia

Ufo chiama Italia: tutti gli alieni del presidente (parte I)


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Gli Ufo sembrano farci compagnia sin dall’Unità d’Italia e allora perché non chiedere loro aiuto contro lo spread?

Correva la sera del 1° novembre 1864 quando la contessa Henrietta Gertrude Walzer in Bandelli alzò gli occhi gli occhi nel cielo di Montespertoli, cittadina vicino a Firenze e vide un globo bianco, più grande della Luna, sotto il quale comparve una piccola palla color arancio; il tutto, dopo un minuto, scomparve. È secondo gli ufologi il primo avvistamento di un oggetto volante non identificato nell’era dell’Italia Unita.
Unità ma non solo… c’è chi sostiene di avere trovato conferma di almeno un migliaio di eventi occorsi nel cielo nazionale prima del XX secolo. Tra questi il celebre “Ufo (mancato) del presidente”. Data astrale 20 agosto 1963: un oggetto discoidale di colore grigio metallico, a forma di piatti sovrapposti, viene avvistato a pochi metri dalla tenuta presidenziale di Castel Porziano. I servizi segreti e di sicurezza italiani indagarono a lungo…
Tornando indietro nel tempo gli alieni avrebbero fatto capolino in una data topica per la storia nazionale: a Roma, il 27 novembre del 1871, in coincidenza con l’inaugurazione da parte di Vittorio Emanuele II del neonato parlamento, diverse persone osservarono in cielo, verso sud, come si legge nelle cronache dell’epoca: “una bella riconoscibilissima, luminosa stella, grande come uno scudo d’argento”.

Accolta come un buon auspicio fu immediatamente ribattezzata “Stella d’Italia”. Ma, con ogni probabilità, si trattava del pianeta Venere sinonimo di bellezza al femminile: argomento al quale il primo Re d’Italia, come noto, era molto devoto… (continua)

Il link @  Music Rarities

English Version

The UFOs seem to keep us company since the Unification of Italy so why not ask them for help against the spread?

It was the evening of November 1, 1864 when Countess Henrietta Gertrude Walzer in Bandelli raised her eyes to the sky of Montespertoli, a town near Florence and saw a white globe, larger than the Moon, under which a small orange-colored ball appeared; all of it, after a minute, disappeared. According to ufologists the first sighting of an unidentified flying object in the era of United Italy.

Unity but not only … there are those who claim to have found confirmation of at least a thousand events occurred in the national sky before the twentieth century. Among these the famous “Ufo (missed) of the president”. Astral date 20 August 1963: a discoidal object of metallic gray color, in the form of superimposed plates, is sighted a few meters from the presidential estate of Castel Porziano. The Italian secret and security services investigated for a long time …

Going back in time the aliens would have peeped into a topical date for national history: in Rome, November 27, 1871, coinciding with the inauguration by Vittorio Emanuele II of the new parliament, several people observed in the sky, towards south, as we read in the chronicles of the time: “a beautiful recognizable, bright star, as big as a silver shield”.
Accepted as a good omen, it was immediately renamed “Stella d’Italia” (Italian Star). But, in all probability, it was the planet Venus synonymous with feminine beauty: a subject to which the first King of Italy, as noted, was very devoted …

(to be continued)

Il video… TOP avvistamenti di UFO in ITALIA più famosi di sempre

https://youtu.be/DlAzww0toIw


Traduzione in latinorun per gioco (by Google Translator)

Cum sociis UFOs uidetur adunationem nos Italiam petere auxilium adversus propagationem quare?

I Novembris MDCCCLXIV comitissa Gertrudis Walker in caelo Montespertoli Bandelli elevatis oculis in oppido prope Florentiam candidum vidit globum lunae quam sub parva pila quæ aurantium ; omnes post momento, subito non conparuit. Secundum autem primam UFO advistamentum eructavit volanti obiectum Italiae Unitae.

Dicimus autem non solum de Unitas … confirmata sunt, quae certe mille occurrit, quod certe in coelum coram domesticis elapsi iam saeculi confirmat. Celebre inter illos qui “UFO (defectum) ad Praesidem.” MCMLXIII August XX, sicut objectum-metallicis orbe griseo color, laminis imbricatis in forma, est visus a paucis metris praesidis praedium est Castrum Novum Porziano. Secreta Servitia diu investigatum et salus Italica …

Reversusque de alienigenis in tempus fuisset, saepe in a thema ad diem historia nationalibus: Romae in November XXVII, MDCCCLXXI tum, cum initium a Victorius Emmanuel II infantis concilii, aliquot hominibus quam in coelo, ut meridianam, sicut legitur in cronicis: “satis est perceptibile, stella splendida, ut magnus sit, ut clypeus argentum”.

Statim appellatus esset auspicium astrum “Italiam”. Verum et veri simile est, quod in tellure Veneris essent dice re pro componere pulchritudinem pro mulieres: primum quod Rex Italiae ad rationem, ut dictum est, votum est valde … (Continuat)

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Gioxeppe Mazzin (Zena, 22 zügno 1805 – Pisa, 10 marzo 1872) o l’è stæto un patriotta e pensatô, ün di ciù grendi protagonisti do Risorgimento italian…

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La Stra ëd San Giaco a l’é la galassia dont ël sol a l’é part.

A l’é na partìa d’almanch sent miliard dë stèile ëd dimension…

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Alieni, Astronomia, Scienza

Il paradosso di Fermi: Uaw! Universal Alien Web(b)


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Stephen Webb (probabilmente) non ha mai giocato a rugby ma, di sicuro, ha approfondito un tema che sta a cuore a internauti (e non) e scatena da decenni dibattiti al calor bianco: “Siamo soli nell’universo?”.

Sull’argomento aveva a suo tempo “gettato benzina sul fuoco” Enrico Fermi (Premio Nobel per la Fisica anno 1938) con il paradosso che da lui prende il nome con la seguente affermazione: “Se l’universo brulica di alieni… dove sono tutti quanti?”, che è anche il titolo del libro scritto da Webb, teologo e fisico teorico, originario di Indianapolis (Usa), nonché appassionato “collezionista” di soluzioni del paradosso fermiano.
“Tutti quanti” (“everybody” come aveva detto Fermi in inglese visto che si era trasferito negli States) erano gli alieni e Fermi stesso aveva suggerito una soluzione: gli Ufo erano gli Ungheresi, visto che parlano una lingua, a dir poco ostica (e senza “fratellanze” con altri idiomi) e hanno nel sangue il “nomadismo”. Aggiungeva poi trattarsi di uno scherzo, ovviamente… Tra l’altro, come lo stesso Webb riconosce, l’ungherese ha una certa parentela sia con il finnico sia con l’estone.

Tra le 50 soluzioni di Webb da segnalare: “sono qui”, “ci sono ma non si fanno riconoscere”, “non esistono”. Il che sarebbe strano, visto che ci sono tra i 200 e i 400 miliardi di stelle nella nostra galassia e che ci sono miliardi di galassie nell’universo… Siamo davvero così speciali?


Il link @ Errori Temporali


English version

Stephen Webb (probably) has never played rugby but, for sure, has deepened a theme that is close to the heart of internauts (and not) and triggers decades of white heat debates: “We are alone in the universe?”.

On the subject he had in his time “thrown fuel on the fire” Enrico Fermi (Nobel Prize for Physics year 1938) with the paradox that he takes the name with the following statement: “If the universe is teeming with aliens … where are they all? “, which is also the title of the book written by Webb, theologian and theoretical physicist, originally from Indianapolis (USA), as well as a passionate” collector “of solutions to the Fermian paradox.

“Everyone” (“everybody” as Fermi had said in English since he had moved to the States) was the aliens and Fermi himself had suggested a solution: the Ufos were the Hungarians, since they speak a language, to say the least difficult (and without “fraternities” with other idioms) and have “nomadism” in their blood. He then added that it was a joke, of course … Among other things, as Webb himself recognizes, Hungarians have a certain kinship with both Finnish and Estonian.

Among the 50 Webb solutions to report: “I’m here”, “there are but do not recognize”, “do not exist”. Which would be strange, since there are between 200 and 400 billion stars in our galaxy and that there are billions of galaxies in the universe … Are we really so special?

Il video… Il Paradosso di Fermi – Dove sono gli Alieni?

Traduzione in latinorun per gioco (by Google Translator)

Stephanus Webb arbiter (probabiliter), numquam tamen rugby, pro certo, quae iisdem altius percipiendum est argumento, ut est superficies est carus (et non sunt) et controversias decennia saltem ad album calidum “Sumus solus est in universum?”.

Argumentum quod aliquando abiecit in igne oleum Aenricus Fermi (Nobel Praemium in Physicorum, anno MCMXXXVIII) paradoxon in qua invocatum est nomen ejus de his dicitur,” Si jubes producere universum quibus peregrinati sunt … non omnibus? “, qui etiam scripsit librum de titulo Webb, theologian naturalem theoricum et, a principio Indianapolis (USA), tum avid” magistrum “huius paradoxi exoritur fermiano solutionis.



‘Omnes’ ( ‘omnibus’, ut dicitur Fermi in anglicano quod ad se movet Usa) Fermi ipse et filii alienigenarum erant in suggesserant solutionem ad presens Hungarii sunt UFOs, cum locuti fuerint sermone, piget quidem dicere quod ( et sine fraternitates in aliis linguis) et super sanguinem nomadismum. Et addidit ergo iocus, utique per viam … 

Webb, ut ipse fatetur, cum utrumque genus affinitatem habet inquantum ex Hungarica cum Estonian Fennica et.

Inter L Webb solutiones nuntiare: “Sum hie,” ‘Sunt autem epistolam non agnoscis est “,” Non est “. Quod esset absurdum, quae data sunt CD et CC billiones inter stellas in via Lactea, et non sunt … Sunt billiones galaxiarum in universum est vere specialis?

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L’annô lüxe (al) o l’ è unn’ unitæ de mezüa da lunghessa, definia come a distansa percôrsa dä radiasiôn elettromagnetica, e dônca anche dä lüxe, in t’ô vöô in te l’ intervallo de un anno sciderale…

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La lej ëd gravitassion universal o lej ëd Newton a fortiss che minca còrp a esèrcita ansima a minca àutr còrp na fòrsa d’atrassion ch’a l’ha tanme diression la reta ch’a gionz ij doi còrp e dont l’antensità a l’é proporsional ëd fasson direta al prodot ëd soe masse e ëd fasson anversa al quadrà dle distanse dij doi còrp…

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Alieni, Linguistica

Un linguaggio per (global) terrestri: Esperanto (parte II)


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Nonostante per molti ormai la vera lingua universale sia l’inglese (in realtà, come ammonisce un detto, ognuno di noi parla un inglese diverso, però, da quello di tutti gli altri…), l’Esperanto ha continuato per la sua strada; e ha sviluppato la sua personalità in vari campi del sapere: poesia, prosa, teatro e musica. E non mancano sviluppi nel campo dell’informatica, dove la semplificazione del (o dei) linguaggi è sempre la benvenuta, in particolare nel settore della linguistica computazionale (una sorta di branca linguistica studiata per lo sviluppo dei programmi dei computer). In quest’ultimo campo (ma non solo) è particolarmente apprezzata la scarsa ambiguità legata ai vari termini dell’Esperanto; l’interpretazione, infatti, se da un lato è fonte di ricchezza, dall’altro può generare vari “inconvenienti”…

Anche sul versante scolastico si registrano interessanti sviluppi; alcuni studi sull’argomento hanno dimostrato come sia facile da apprendere da autodidatti (anche in età adulta), mentre altre ricerche affermano come, se appresa in età giovanile, aiuti la conoscenza di altre lingue straniere.
Nell’Università tedesca di Paderborn (Renania Settentrionale-Vestfalia) è stato “brevettato”, tra l’altro, l’omonimo metodo che prevede lo studio (biennale) dell’Esperanto propedeutico all’apprendimento di una lingua straniera. Quale linguaggio migliore, forse, per affrontare gli alieni…

Il link @ Errori Temporali

English version

Although for many now the true universal language is English (in reality, as a saying admonishes, each of us speaks a different English, however, from that of all the others …), Esperanto has continued for its Street; and has developed his personality in various fields of knowledge: poetry, prose, theater and music. There is no lack of developments in the field of computer science, where the simplification of (or the) languages ​​is always welcome, especially in the field of computational linguistics (a sort of linguistic branch designed for the development of computer programs). In this last field (but not only) the scarce ambiguity linked to the various terms of Esperanto is particularly appreciated; in fact, if on the one hand it is a source of wealth, on the other it can generate various “drawbacks” …

Also on the scholastic side there are interesting developments; some studies on the subject have shown how easy it is to learn from self-taught (even in adulthood), while other research states that, if learned at a young age, it helps the knowledge of other foreign languages.

At the German University of Paderborn (North Rhine-Westphalia), the homonymous method that provides for the (biennial) study of Esperanto preparatory to learning a foreign language has been “patented”. What better language, perhaps, to deal with aliens …

Il video… Hello (Adele Cover) – Esperanto version 

Traduzione in latinorun per gioco (by Google Translator)

Etsi enim multa iam est Lingua Latina verum universae (quidem secundum se observavit dicitis ait omnis alia Latina, quamquam, ut aliorum omnium …), in Esperanto continuat eius via; et auxit in personalite in variis campis scientiae poetica prosa, theatrum et musica. Et in explicationibus in agro, simpliciorem de quibus (vel ex) semper receperint linguis, praecipue in agro computatralium laborabat (genus progressionis in computatrum progressio disposito linguae genere). Extremo terrae (non solum) sine ambiguitate gratum praecipue secundum diversas Finnica alligatur; interpretatio quidem si ex una parte est fons divitiae in manibus potest generate alterum variis “vitia” …

Etiam elit schola tabulis hinc progressus; ut ostensum est in studiis pars subiecti quia non est facile ut cognoscere se, docuit (in pubis), research insinuat quod in aliis, si ad iuvenes aetatis adjuvat didicit scientia aliena linguis aliis.

Ex Germanico in Universitate Paderborni (in Septemntrione Rheni-Vesfaliae) certificata est, inter alia, ut involves eponymous modum studiis (duo anni) Esperanto quod necessarium est ad discendi linguam alienam. Quid magis sermone fortasse suis, ut tractaret cum alienis sequamur …

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Clascificaçion de lengue
In to studio scistematico, a maggiô parte de lengue a poeu esê raggruppâ in famigge lengoisteghe…

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Për alfabetisassion a s’antend esse bon a lese e scrive. Esse bon a lese e scrive a l’é na ròba amportanta ant la società moderna…

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Alieni, Linguistica

Un linguaggio per (global) terrestri: Esperanto (parte I)


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Creare un idioma universale per abbattere le barriere linguistiche (terrestri): era il sogno, trasformato in realtà (?), in tre lustri (dal 1872 al 1887), da Ludwik Lejzer Zamenhof, oftalmologo, linguista e glottoleta polacco, nel Primo Libro (Unua Libro, edito a Varsavia nel 1887). Nata con il nome di Lingvo Internacia (ovvero “Lingua Internazionale”), assunse successivamente la sua denominazione definitiva “Esperanto” (ovvero “colui che spera”) derivata dallo pseudonimo assunto dallo stesso Zamenhof, ovvero Doktoro Esperanto.

Parlato oggi nel mondo da una comunità compresa (a seconda delle diverse stime) fra i 100.000 ai 6 milioni di utenti, aveva (ha) come scopo (o sogno), oltre a quello pleonastico di far comunicare fra loro persone appartenenti a etnie e nazionalità diverse, la creazione di una sorta di democrazia linguistica, salvaguardando termini anche da lingue minori condannate all’oblio.
La maggior parte dei termini (e relative regole grammatical-sintattiche), peraltro, sono derivati dal latino, dal ceppo linguistico romanzo (in special modo italiano e francese), da tedesco, inglese e lingue slave (russo e polacco, quest’ultimo in pole position, per motivi facilmente intuibili). Non sono mancate nel tempo, peraltro, “incursioni” da lingue non indoeuropee (per esempio il giapponese).

 

L’uso dell’Esperanto come lingua franca è stato anche proposto per superare la Babele linguistica presente nel Parlamento Europeo, dove, per la gioia di traduttori e interpreti, si parla e si scrive in ben 23 diversi idiomi ufficiali: proposta rifiutata adducendo motivi di trasparenza, anche se, di recente, hanno fatto capolino proposte per ridurre il numero delle stesse da tre a cinque: un effetto indiretto prodotto dalla Lingvo Internacia? (continua).

Il link @ Il Gioco del Futuro

English version

Creating a universal language to break down linguistic (terrestrial) barriers: it was the dream, transformed into reality (?), in three decades (from 1872 to 1887), by Ludwik Lejzer Zamenhof, Polish ophthalmologist, linguist and glottoleta, in the First Book (Unua Libro, published in Warsaw in 1887). Born under the name of Lingvo Internacia (or “International Language”), it subsequently took its definitive name “Esperanto” (or “he who hopes”) derived from the pseudonym taken by the same Zamenhof, or Doktoro Esperanto.

Speaked today in the world by a community included (depending on the different estimates) between 100,000 to 6 million users, had (has) as a purpose (or dream), in addition to the pleonastic to make people of ethnicity and nationality communicate with each other different, the creation of a sort of linguistic democracy, safeguarding terms also from minor languages ​​condemned to oblivion.

Most of the terms (and related grammatical-syntactic rules), moreover, are derived from the Latin, from the linguistic fiction novel (especially Italian and French), from German, English and Slavic languages ​​(Russian and Polish, the latter in pole position, for easily understandable reasons). There have also been “incursions” from non-Indo-European languages ​​(for example, Japanese).
The use of Esperanto as a lingua franca has also been proposed to overcome the linguistic Babel present in the European Parliament, where, for the joy of translators and interpreters, we speak and write in as many as 23 different official idioms: rejected proposal citing transparency, even if, recently, proposals have emerged to reduce the number of the same from three to five: an indirect effect produced by Lingvo Internacia? (continued).

Il video…  Esperanto: Like a Native

Traduzione in latinorun per gioco (by Google Translator)

Universae crea in modum loquendi consuetum erat ut effringerent lingua claustra (terra) est somnium adveho verus (?) In tres decennia (1872-1887), a L. L. Zamenhof, et ophthalmologicus est, et linguistica glottoleta Polonica in primo libro (Unum librum publicatum in MDCCCLXXXVII proceres anno MDLXXXV Varsaviae). Natus in nomine Internacia Latina (sive “Lingua Internationalis”), deinde ad extremum tulit nomen Esperanto (quod significat: Sperantem ) in adoptionem datos Zamenhof ex pseudonym, vel Doktoro Esperanto.

Loquens a comprehendo hodie in mundo Communitates (secundum opiniones variis) 100,000 ut inter VI million users, quod (hoc), finis (vel Somnium), praeter quod superflue sit communicare cum invicem et personae et coetus nationum stirpis aliud genus linguae faciendi habeant, salvo iure minoris et linguae damnati obliuio.

Maxime in verbis (syntactica praecepta et grammatice-MDLXIII), haec autem derivationem Latinam, iactabantur lingua novis (praesertim Italica et Gallica ita) e Germanica, Latina, et linguis Slavica (Russium Poloniae et in ipsam angulum positionis ratio facile). In tempore non fuerunt, tamen, quin erumperet ex Linguae Europae linguis nolite (ut Iaponica).

Usus tamquam Esperanto Lingua conventus etiam vincere propositus proprietatem de ratione linguae Babylonis in praesentem Europae Parlamentum, ubi ad delectationem translators etiam interpretes impulit, loqui et scribere exercitent XXIII diversis linguis publica, senatus sequi noluit usus Perspicuum tamen nuper, apparuerunt ei tres sententiae reducere numerum quinque obliqua Latina Internacia effectum?

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Spunto in Ligure by Wikipedia

U belinografu, da-u numme du so inventû Édouard Belin, u l’è un appægiu pe transmette de futugrafie cu-in culegamentu telefonicu o raddiu. U pö ese cunscideròu u süccessû du panteleggrafu e u predecessû du fax…

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Spunto in Piemontese by Wikipedia

As dis Lenga mòrta na lenga che a l’ha pì gnun parlant nativ, visadì gnun cit che a ven chërsù ën dovrandla coma prima lenga…

Alieni

Un linguaggio per (extra) terrestri: Lincos (parte II)

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Proviamo a immaginare le difficoltà (o gli ostacoli da superare) che si potrebbero frapporre a un dialogo “vincente”, a base Lincos, fra noi e gli alieni; e speriamo, comunque, che sia più semplice da affrontare di un’assemblea condominiale…

1. la civiltà ricevente deve essere a uno stadio di evoluzione tecnologica tale da poter captare segnali radio e decodificarli;
2. gli alieni devono avere molta pazienza per aspettare il viaggio di andata e ritorno dei messaggi radio che possono durare secoli e millenni; per esempio un messaggio di saluto inviato dal radio telescopio di Arecibo – Portorico – nel 1974, verso le stelle dell’ammasso globulare M 13, impiegherà 25.000 solo di viaggio d’andata…;
3. ET dovrà avere ancora la pazienza necessaria per interpretare il linguaggio Lincos; se lo stesso papà di Lincos, (il Dottor Hans Freudenthal), per spiegarlo ai terresti non avvezzi all’uso della matematica, ha dovuto scrivere una manuale per la “traslazione” dal codice binario a uno a base decimale, possiamo immaginare quali difficoltà potrebbero incontrare gli alieni… Pensate che beffa comunicare, ma non capirsi… (normale sulla Terra ma nello spazio…).
Detto questo, Lincos condivide con l’Esperanto il tentativo di semplificazione del linguaggio (anche se su base numerica) per evitare interpretazioni, sottintesi e le tipiche frasi “ma io pensavo…”.

Ci mancherebbe anche una baruffa cosmica…

English Version

Let’s try to imagine the difficulties (or the obstacles to overcome) that could be put in place to a “winning” dialogue, based on Lincos, between us and the aliens; and we hope, however, that it is easier to deal with a condominium assembly …

1. the receiving civilization must be at a stage of technological evolution such as to be able to pick up radio signals and decode them;

2. aliens must be very patient to wait for the return journey of radio messages that can last for centuries and millennia; for example a greeting message sent by the radio telescope of Arecibo – Puerto Rico – in 1974, towards the stars of the globular cluster M 13, will employ only 25,000 of outward journey …;

3. ET must still have the patience necessary to interpret the Lincos language; if the same father of Lincos, (Dr. Hans Freudenthal), to explain it to the territories not accustomed to the use of mathematics, had to write a manual for the “translation” from the binary code to a decimal base, we can imagine what difficulties could meet the aliens … Think it’s a joke to communicate, but not to understand each other … (normal on Earth but in space …).

That said, Lincos shares with Esperanto the attempt to simplify the language (even if on a numerical basis) to avoid interpretations, implications and typical phrases “but I thought …”.

We would also lack a cosmic quarrel …

Il link @Parole di Cielo

Il video… E.T.: The Extra-Terrestrial (2/10) Movie CLIP – Getting Drunk (1982) HD

Traduzione in latinorun per gioco (by Google Translator)

Et aspera meditati sunt (seu impedimenta), ut qui occurrat; “victor” dialogum, secundum LINCOS, inter nos et peregrinos iurisdictio erat; et spero autem quod sit facilius agere cum ecclesia condominium …

I)  receptorem civilis in arte technica evolutione scaena unum sint ut possint ad colligunt usque ad decodificatione cum radio et annuit eis:

II) Peregrini non est patientia expectare reditum trinus ut epistulis quae ex radio possit per saecula et milia; eg radio telescope in salutem per nuntium misit in Arecibo – United States – in MCMLXXIV Daphnin ad astra feremus ad racemum globosa M XIII, uti iter … 25,000 nec nisi quam exteriora;

III) Peregrinus erit usque ad patiendum sufficiamus ad solutionem LINCOS sermone opus est; si ipse Pater LINCOS (Dr. Joannes Freudenthal) indomitus ad terrestres veniamus ad usum explicare in mathematica, in manuale pro habui scribere “translationem” binarii codice, a basi ad unum decimalem, possumus imaginari quae vires difficultatibus exterorum iniuria dignum putas … communicare non audiat unusquisque … (Telluri Duis sed tempus …).

Post haec LINCOS habet cum Esperanto simpliciorem reddere conatus ad lingua (secundum numerum ex tametsi) ad vitare interpretationes ut “sed putavit …”.

Non desunt etiam privatam cosmicam in proelium …

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Spunto in Ligure by Wikipedia

L’analixi matematica a la è unna ramma da matematica sviluppâ in scia base di conçetti do carcolo infiniteximà.

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Spunto in Piemontese by Wikipedia

 L’anformàtica a l’é na siensa dont l’utiss prinsipal a l’é l’ordinator. A studia algoritm e struture ëd dàit;


Photo by Luigi Viazzo with Samsung Galaxy S3

Alieni

Un linguaggio per (extra) terrestri: Lincos (parte I)


In cooperazione con Amazon.it

Blog di Luigi Alfonso Viazzo aggiornato e completo @
http://luigialfonsoviazzo.altervista.org

Prima fu Lindows, poi Lycos e infine Lincos: la cacofonia a cavallo fra Web, scienza e informatica approda a una struttura linguistica capace di scavalcare le barriere culturali che potrebbero ingenerarsi fra noi e gli alieni.

Il progetto di “idioma intergalattico” nasce nel 1960, a cura del Professore Hans Freudenthal (matematico tedesco naturalizzato olandese); questi ideò il linguaggio il cui nome è la risultante di due parole di origine latine “Lingua Cosmica”, costruito usando come base ipotetici “fatti” (esperienze comuni) alle diverse culture che, ipoteticamente, popolano l’Universo, allo scopo di trovare un ponte linguistico fra noi e gli alieni.
E le campate saranno a base di matematica e, in genere, di speculazione scientifica. Scendendo nello specifico, le parole dovranno essere costruite utilizzando segnali radio (e acustici) che possano essere tradotti graficamente sotto forma di puntini. Per esempio i numeri naturali (i numeri interi positivi o interi non negativi) diventano stringhe di puntini associati a una rappresentazione binaria (la migliore, tra l’altro, per la trasmissione dei segnali).
Ma problemi e critiche a Licos non mancarono… (continua)


English Version

First it was Lindows, then Lycos and finally Lincos: the cacophony between Web, science and computing leads to a linguistic structure able to overcome the cultural barriers that could arise between us and the aliens.

The “intergalactic idiom” project was born in 1960, edited by Professor Hans Freudenthal (Dutch-born German mathematician); he conceived the language whose name is the result of two words of Latin origin “Cosmic Language”, constructed using as hypothetical basis “facts” (common experiences) to the different cultures that, hypothetically, populate the Universe, in order to find a linguistic bridge between us and the aliens.

And the spans will be based on mathematics and, in general, on scientific speculation. Specifically, the words must be constructed using radio (and acoustic) signals that can be graphically translated as dots. For example, natural numbers (positive integers or non-negative integers) become strings of dots associated with a binary representation (the best, among other things, for signal transmission).

But problems and criticism of Licos did not fail … (continues)

Il link @
Luna Verde

Il video… 
Parlare con gli Alieni – Laboratorio Bliss Lis 15 – Le parole di Leonardo Onlus


Traduzione in latinorun per gioco (by Google Translator)

Lindows esset primum ergo Lycos, postremoLINCOS equum inter Textus latio dissonante vulgari, terrasque computatorum linguae structuram possit virtute superare culturae claustra surgere et inter peregrinos.Latrinam idiomate intergalacticus natus est in MCMLX, ab Freudenthal Professoris (mathematicus germanicus et batavus); lingua inventa est, cui nomen Latine propter originem ex duobus verbis “Lingua Mundi”, pro basi putative fecit per “facta” (communi experientiae) ad multas variasque hominum culturas tamquam incolunt, quod universum, ut inveniam linguae inter pontem et advena.

Et secundum spatia et mathematica et generatim de scientia speculativa destitutam. Eo scilicet per verba facere oportet radio annuit (et porus acusticus), quod potest interpretari graphice in forma punctorum. Nam ut sunt ea quae numeris (numeros integros negans aut ministro acatholico attentarunt numerorum integrorum positivorum) facti sunt nervi in ​​dots consociata cum binarii praebere (optimos, inter alia, quia non tollitur transmissio annuit).

Sed reddere conabimur difficultates, et non deficient in Licos (continuat)

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Spunto in Ligure by Wikipedia

Chi parla o zeneize o sa ‘na cösa: che o zeneize o l’é a lengua de vocali. Quæxi tûtte e difficoltæ nascian da-e vocali: 

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Spunto in Piemontese by Wikiepedia

La criptografìa a l’é na siensa dont ël nòm a ven da l’union ëd doe paròle greche: κρύπτος (kryptós), ch’a veul dì stërmà e γράφειν (gráphein), ch’a veul dì scrive.

Photo by Luigi Viazzo with Samsung Galaxy S3